Tracciato un bilancio dei quattro mesi di attività della neo-istituita Sezione Operativa D.I.A. di Brescia. A fornire un quadro delle attività portate a termine finora il Procuratore Generale di Brescia, Pier Luigi Maria Dell’Osso nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme al Capo Centro Operativo D.I.A. di Milano, Alfonso Di Vito, d al Capo Sezione Operativa D.I.A di Brescia, Ten. Col. G di F. Giovanni Gervasi.
Il procuratore ha posto l’accento sull’emanazione di circa 80 provvedimenti interdittivi antimafia, nei confronti di ditte bresciane attive in altri contesti territoriali, impegnate, tra l’altro, nella realizzazione di opere relative ad Expo 2015 ed alla costruzione della BRE.BE.MI, nonché della T.E.E.M. e quella per la realizzazione degli oltre trenta accessi ai cantieri.
“Negli ultimi tre anni la Dia ha emesso 64 provvedimenti di interdittivi antimafia nei confronti di aziende che lavoravano per la realizzazione di Expo e Brebemi” ha precisato il procuratore generale di Brescia. Anche “i cantieri della tangenziale est esterna di Milano hanno avuto un’alta concentrazione di imprese controindicate” ha aggiunto il colonnello Alfonso Di Vito, responsabile Dia Lombardia. “La Teem – ha detto – è stata l’opera maggiormente esposta ad infiltrazioni mafiose”.
I dati arrivano in occasione dell’operazione portata a termine oggi dal personale del Centro Operativo D.I.A. di Milano, insieme alla neo-istituita Sezione Operativa di Brescia che ha confiscato, ai sensi del Testo Unico delle Leggi Antimafia, beni immobili e disponibilità finanziarie riconducibili a cittadini di origine cinese, indagati più volte per il delitto di sfruttamento della prostituzione. Il valore dei beni confiscati ammonta a circa 2 milioni di euro.