Per punire i vicini che gli avevano avvelenato i cani, aveva commissionato un attentato contro di loro, facendogli bruciare la casa. Dopo sei mesi di indagini, i carabinieri di Casal di Principe hanno notificato un provvedimenti di arrestati domiciliari a sei persone, indagate, a vario titolo, di fabbricazione, detenzione e porto di armi da guerra, lancio e scoppio di ordigni esplodenti, le bombe incendiarie, tentato incendio, detenzione e porto illegale di arma da guerra, ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti, possesso di segni distintivi contraffatti e violenza privata.
I sei sono responsabili dell’atto intimidatorio commesso la notte del 18 ottobre 2014 a Casal di Principe, quando furono lanciate due bottiglie molotov contro la porta d’ingresso di un’abitazione; uno degli incendiari era già stato tratto in arresto il 19 dicembre 2014. Quell’attentato, sostengono gli investigatori, “solo per mera casualità, non provocò vittime, dal momento che una delle bottiglie incendiarie che vennero lanciate rimase inesplosa, mentre l’altra provocò una combustione circoscritta, che non investì l’abitazione nella quale si trovavano a dormire i proprietari.
Gli inquirenti hanno contestato anche la detenzione di un kalashnikov, con la quale gli indagati si esercitavano a sparare nelle campagne dell’agro aversano, facendosi pure fotografare in atteggiamenti emulativi dei terroristi islamici, lo spaccio di droga e il possesso di distintivi falsi del ministero della Difesa.