Papa Francesco ha dichiarato Sante quattro donne. Si tratta di quattro suore vissute tra il 1800 e l’inizio del ‘900: la francese Emilia de Villeneuve, madre Cristina di Casoria, ma soprattutto le prime due palestinesi dell’era moderna, Marie Alphonsine Danil Ghattas e Mariam di Gesu’ Crocifisso Baouardy.
A San Pietro è stata festa palestinese, con bandiere e kefiah; e soprattutto con il presidente Abu Mazen, seduto in prima fila. E alla fine della celebrazione Papa Francesco lo ha salutato e abbracciato, ancora grande cordialità dopo l’udienza in Vaticano e a qualche giorno dall’accordo raggiunto tra Santa Sede e Palestina.
Qualche critica all’accoglienza del Pontefice è arrivata da Israele soprattutto per le parole rivolte all’angelo della pace. “O Sua Santità è una persona molto ingenua, oppure non ha la minima conoscenza di quanto succede nel Medio Oriente negli ultimi 70 anni”, scrive il quotidiano Yediot Ahronot. Sulla medesima lunghezza d’onda il tabloid filo-governativo Israel ha-Yom che pubblica una polemica “lettera aperta a Papa Francesco” nella quale si sottolinea tra l’altro che la costituzione di uno Stato palestinese rappresenta “la prosecuzione dei tentativi di crocifiggere il popolo ebraico”.
E sempre tornando sull'”angelo della pace”, dono e parole del Papa per Abu Mazen, il Rabbino di Roma Riccardo Di Segni commenta: “Abbiamo bisogno tutti di angeli di pace ma devono essere angeli veri e pace vera”. Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, ridimensiona l’episodio spiegando che il Papa voleva “incoraggiare l’impegno per la pace. Mi pare chiaro e credo che occorra specificare – fa presente il capo ufficio stampa della Santa Sede – che lo stesso dono del simbolo dell’Angelo di Pace viene fatto dal Papa con questa intenzione a molti presidenti e non solo ad Abbas”. Lo stesso Papa, al Regina Coeli ha salutato tutte le delegazioni presenti, anche Israele. E facendo riferimento alle nuove sante ha sottolineato: “Ispirandosi al loro esempio di misericordia, di carità e di riconciliazione, i cristiani di queste terre guardino con speranza al futuro, proseguendo nel cammino della solidarietà e della convivenza fraterna”.