Giulio Murolo starebbe cominciando a realizzare la gravità di quello che ha fatto. L’autore della strage di venerdì 15 maggio, a Napoli, ha detto al suo avvocato di non ricordare ancora quanto accaduto, ma chiede perdono ai suoi familiari, a quelli delle altre vittime.
Secondo quanto riportano alcuni quotidiani, l’infermiere che venerdì ha ucciso quattro persone e ferito sei, ha parlato con l’avvocato Carlo Bianco, che ieri lo ha assistito per l’interrogatorio in carcere da parte del pm Murolo si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del pm.
Murolo ha chiesto perdono alla madre, ai nipoti, alle altre persone ed ha cominciato a raccontare la sua versione sui rapporti conflittuali col fratello, vicino di casa, sostenendo di essere stato costretto “a subire da una vita”.
L’infermiere, sempre parlando con il legale, avrebbe sostenuto anche di essere stato aggredito con un coltello dal fratello Luigi. Proprio Luigi Murolo e la moglie, Concetta Uliano, sono state le prime due vittime della strage di venerdì, durante la quale sono stati uccisi anche l’ufficiale della polizia municipale Francesco Bruner e il cuoco Luigi Cantone. Sei i feriti, uno dei quali ancora ricoverato in gravi condizioni.