Giornata intensa per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Torino. Il Capo dello Stato, che ha inaugurato la 28esima edizione del Salone del Libro, ha incontrato tra gli stand Halina Birenbaum, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz. Entusiasmo di bambini e ragazzi che hanno salutato il presidente in giro nei padiglioni con urla e applausi.
“Il futuro è nelle nostre mani – ha detto Mattarella nel discorso inaugurale -. L’augurio che faccio all’Italia” è che sia un Paese “che sa dire la sua e che guarda al bene comune”. Il capo dello Stato è arrivato al Lingotto Fiere insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, in rappresentanza del governo, al sindaco della città, Piero Fassino e al presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. Questa giornata – ha continuato il capo dello Stato – è un evento importante per la cultura e che ogni anno continua a crescere”. La crisi economica, ha spiegato, ha fatto perdere molti posti di lavoro e “non ha risparmiato i libri e la carta stampata”. Nonostante tutto, però, ha ricordato Mattarella, “leggere non è soltanto una ricchezza privata ma è una risorsa per la società. È un bene comune, un antidoto all’appiattimento, ossigeno per le coscienze”.
Subito dopo il Salone del Libro, Mattarella ha visitato la nuova sede di Intesa Sanpaolo a Torino, il grattacielo progettato da Renzo Piano e inaugurato il mese scorso. Ad accoglierlo i vertici dell’istituto bancario, fra cui il presidente del Consiglio di sorveglianza della banca Giovanni Bazoli. Quindi un pranzo veloce e un fuori programma: una breve passeggiata a piedi verso la Prefettura fermandosi in piazza Castello per una breve visita a Palazzo Madama, per ammirare l’autoritratto di Leonardo. Nel breve tragitto, il presidente Mattarella è stato riconosciuto dai numerosi passanti e da una scolaresca in gita prestandosi anche a qualche selfie.
Nel pomeriggio, fitto calendario di incontri in Prefettura: prima un gruppo di parenti delle vittime dell’incidente avvenuto sette anni fa nello stabilimento Thyssen Krupp di Torino, poi alcuni parenti delle vittime della strage al museo del Bardo di Tunisi. Infine una visita al Duomo per ammirare la Sindone e alla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino dove è custodita l’Urna di Don Bosco per un momento di preghiera personale e al museo egizio.