Il governo pensa a un decreto per rinviare a settembre i rimborsi degli aumenti delle pensioni più ricche, sbloccati in conseguenza di una sentenza della corte costituzionale che ha bocciato la cosiddetta norma Fornero contenuta nel “Salva Italia“.
L’applicazione della sentenza avrebbe un impatto sui conti pubblici di circa 5 miliardi: 1,8 miliardi per il 2012 e circa 3 miliardi per il 2013; per questo – ma anche per bloccare i ricorsi che si preannunciano già contro lo Stato – il presidente del consiglio avrebbe proposto il varo di un decreto per rinviare i pagamenti, facendo leva sull’articolo 81 della costituzione che impone il pareggio di bilancio. Nel governo, però, non tutti sono d’accordo con la strategia del premier e anche l’Ue, solo pochi giorni fa, ha chiesto di soluzioni rapide, per non mettere a rischio i conti dello Stato.
Il decreto potrebbe vedere la luce già lunedì 18 maggio.
La Consulta ha bocciato la norma che, per il 2012 e 2013, ha stabilito il blocco degli adeguamenti al costo della vita per i trattamenti pensionistici di importo superiore a tre volte il minimo Inps.