I talebani del principale gruppo armato pachistano del Tehrik-e-Taleban Pakistan (Ttp) hanno rivendicato l‘attacco contro un pullman a Karachi, nel Pakistan meridionale. Uomini armati in motocicletta hanno ucciso 47 persone nell’attacco contro le minoranze religiose. Il pullman, infatti, trasportava alcuni membri della minoranza sciita della città. Gli ismaeliti sono una piccola comunità di fede sciita che hanno come leader spirituale il principe Karim Aga Khan IV. La maggioranza di loro vive nelle vallate himalayane della provincia di Gilgit Baltistan, verso il confine con la Cina e, in parte, anche nella metropoli di Karachi.
Tra i 47 morti, ha detto un portavoce delle forze dell’ordine, ci sono anche 16 donne, i feriti sono 24. L’agguato è stato compiuto da sei persone a bordo di motociclette che hanno affiancato il bus cominciando a sparare colpi di calibro nove. L’autobus, che aveva una capacità di 52 passeggeri, era più carico del normale e alcuni testimoni hanno affermato che una parte del commando è salito sul pullman cominciando a sparare. Nei video, infatti, non si notano fori di proiettile sul bus e questo fa ritenere che gli assalitori siano riusciti ad entrare nel mezzo e a sparare prima di fuggire. Sul posto sono stati recuperati oltre 60 bossoli.
È stato il peggior attacco a una minoranza religiosa in Pakistan dal 30 gennaio scorso, quando un attentatore suicida si è fatto esplodere in una moschea nel quartiere di Shikarpur, uccidendo 61 persone.