Venti anni fa, se ne andava a soli quarantasette anni, Mia Martini, sorella di Loredana Berté. Quel dodici maggio del 1995 la celebre cantante si spense a causa di un “arresto cardiaco”. Mimì, così la chiamavano gli amici, aveva fatto della musica la “ragione della sua esistenza”.
La cantante nacque a Bagnara Calabra, ma si trasferì con la famiglia prima ad Ancona e poi a Roma. Nonostante avesse iniziato a cantare sin da giovanissima, Mia Martini ottenne definitivamente il successo negli anni settanta, presentandosi al grande pubblico con brani quali “Minuetto”, “Inno” e “Padre davvero”: la fama raggiunta dalla cantante fu tale da portarla ad esibirsi anche all’estero e in Francia, dove cantò all’Olimpia con Charles Aznavour.
Negli anni ottanta pubblicò, invece, “E non finisce mica il cielo”, brano scritto per lei da Ivano Fossati, grande amore della sua vita. In quell’occasione, la Martini non vinse Sanremo ma conquistò il premio della Critica, creato appositamente per premiarla. In seguito, a causa delle maldicenze che iniziarono a circolare, in particolare dopo la morte di un componente del gruppo, deceduto la sera stessa che si esibì con lei, la Martini iniziò a non lavorare più e a non essere più invitata alle manifestazioni canore.
Ritiratasi in Calabria, dopo essersi allontanata dalla sorella Loredana e avere posto fine alla storia d’amore con Ivano Fossati, ritornò sul palco di Sanremo con “Almeno tu nell’universo” nel 1989. La canzone, scritta da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio, riuscì anche a conquistare il premio della critica e a sfornare una carrellata di successi come “Donna”, “Gli uomini non cambiano” e “Stiamo come stiamo”, brano presentato in duetto con la sorella Loredana al Festival di Sanremo 1993 che sancì di nuovo la loro unione.
Purtroppo il dodici maggio del 1995 la Martini morì: il suo corpo senza vita venne ritrovato due giorni dopo nell’appartamento a Cardano al Campo (VA), dove si era trasferita vicina al padre con il quale aveva da poco riscoperto un forte legame. Sono trascorsi vent’anni dalla morte della cantante, ma il vuoto da lei lasciato è ancora incolmabile.