Sciopero di due ore a Fiumicino per chiedere controlli sullo stato di salubrità del Terminal 3 dopo l’incendio dei giorni scorsi. Il pericolo lamentato dai sindacato è quello delle polveri di amianto che potrebbero essersi depositate dopo il rogo. Dalle 11 alle 12.50, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl hanno manifestato davanti al Terminal 3 per sollecitare Enac e Adr a verificare se esistano minacce per la salute.
Hanno aderito alla manifestazione una cinquantina di addetti handling, addetti alle pulizie e personale di alcuni negozi distrutti dalle fiamme. Flavia Simonetta Pirola, direttore sanitario dell’Asl Roma D, ha chiarito che non ci sono rischi e che “la situazione è sotto controllo. Abbiamo installato alcune centraline di rilevamento e anche i tecnici dell’Arpa effettueranno altri rilievi”. Anche gli ispettori del Servizio per la prevenzione e sicurezza negli ambienti di Lavoro dell’azienda sanitaria sono stati al Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino per prevelare campioni dai locali interessati dall’incendio che ha bloccato lo scalo romano per alcuni giorni.
Non è d’accordo il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, che ha sottolineato che “all’interno dello scalo non è stato effettuato alcun intervento dell’Arpa, l’unico ente competente. Aprire lo scalo a poche ore dalle fiamme” ha aggiunto “è stata una forzatura”. Secondo il presidente dell’Enac, Vito Riggio, “l’aria è nella norma; le sostanze sviluppate nell’incendio non sono dannose”.