“Comprarono” un bimbo romeno nel 2008 | Arresti domiciliari per una coppia messinese

di Redazione

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“Comprarono” un bimbo romeno nel 2008 | Arresti domiciliari per una coppia messinese

| martedì 12 Maggio 2015 - 10:31

Avevano denunciato all’anagrafe la nascita di un figlio mai nato, per giustificare l’arrivo di un bimbo “comprato” da un’organizzazione specializzata nel traffico di neonati. Con questa accusa, i carabinieri hanno eseguito nel messinese tre ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari e sette misure di obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, di riduzione in schiavitù, false attestazioni a pubblico ufficiale sulla identità personale, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, supposizione di stato di un fanciullo, millantato credito e violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso.

I fatti risalgono al 2008. L’indagine nasce dagli otto fermi avvenuti lo scorso 4 febbraio per la presunta compravendita di un minore romeno. I coniugi Calogero e Lorella Maria Conti Nibali, dopo la nascita di una figlia affetta da gravi disabilità ed una serie di aborti, sin dal 2008 si erano rivolti a una presunta organizzazione che, in cambio di di denaro, avrebbe dovuto consegnare loro un bambino al quale sarebbero state attribuite le generalità di un figlio maschio di cui la coppia, nel gennaio del 2008, aveva denunciato la nascita, in realtà inesistente.

Le persone nei confronti delle quali i carabinieri stamani a Messina e provincia hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari sono oltre Calogero Conti Nibali, 57 anni e Lorella Maria Conti Nibali, 47 anche Bianca Capillo 56, con l’accusa di riduzione in schiavitù, tentativo di false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale, falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici, supposizione di stato di un fanciullo e millantato credito. Eseguiti anche il provvedimento di obbligo di dimora nel proprio comune nei confronti di Aldo Galati Rando, 54 anni, Silvana Genovese, 49, Vincenzo Nibali, 47, e Maurizio Lucà, 44, Pietro Sparacino, 50 anni e Sebastiano Russo, 41. I primi due accusati di violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso, gli altri di riduzione in schiavitù, tentativo di false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale e falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici.

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