Accoglienza fino a 20 mila richiedenti asilo l’anno e quote automatiche per la loro distribuzione in tutti i Paesi dell’Unione europea. Sono i punti centrali della nuova strategia dell’Unione Europea per la gestione dei flussi migratori, in discussione in questi giorni.
La Commissione Ue dovrebbe approvare il piano nella riunione di mercoledì, ma i due temi più controversi, tetto per l’accoglienza e quote, rischiano di essere bocciati dai Paesi europei più restii a cambiare la situazione, in particolare quelli dell’Est Europa. Situazione differente per Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca, che non hanno accettato il sistema europeo di asilo. Le quote di distribuzione dei richiedenti asilo, quelli già arrivati nei paesi del Mediterraneo e quelli che saranno accolti in futuro, dovrebbero essere obbligatorie e calcolate secondo precisi parametri: popolazione, crescita economica e tasso di disoccupazione, oltre al numero di rifugiati già accolti.
Ai Paesi del Sud Europa, in particolare all’Italia, sarà destinato personale delle agenzie europee per il controllo delle frontiere che aiuteranno la registrazione e l’esame delle procedure di richiesta di asilo. Per rafforzare il sistema di accoglienza saranno stanziati altri 60 milioni di euro di fondi di emergenza dal budget della Ue.