Risolto dai carabinieri l’omicidio del finto prete trovato morto la mattina del 9 febbraio, con mani e piedi legate e la testa avvolta da una fascia, nella sua abitazione di Monte San Biagio, in provincia di Latina.
Sei gli arrestati, tra cui una donna: tra loro i quattro esecutori materiali, il mandante e l’organizzatore. Per gli investigatori si tratta di una rapina finita male e pianificata da uno degli arrestati a cui la vittima aveva prestato dei soldi.
La vittima era Patrizio Barlone, 61 anni, un ex diacono sospeso a divinis, che si era spacciato più volte per prete, conosciuto anche per le sue millanterie e per aver prestato denaro a usura.
A trovare il corpo era stata la sorella: aveva la testa fracassata, le mani e i piedi legati. Barlone, nel 2006 , era stato arrestato per usura e condannato a 3 anni di carcere. L’ex diacono si vantava di avere amicizie in Vaticano e al vertice dei carabinieri, offriva posti di lavoro e favori in cambio di denaro. I carabinieri hanno visionato le telecamere della zona, che avevano ripreso tre uomini e una donna, proprio mentre entravano in casa di Barlone.
Dopo 3 mesi di indagini, hanno dato ai presunti autori del delitto un volto e un nome.