Gli autotrasportatori siciliani aderenti alla sezione siciliana della Fai, la Federazione autotrasportatori italiani, hanno indetto una protesta “contro la sordità del governo nazionale e la superficialità dell’esecutivo regionale indisponibili ad incontrare gli operatori del trasporto in profonda difficoltà a causa del crollo del viadotto Himera sull’A19 che ha di fatto tagliato la Sicilia in due”. Lo ha detto il presidente Giovanni Agrillo. La protesta avrà luogo dal 25 al 29 maggio.
Il 28 aprile scorso, la Fai aveva scritto al ministro delle Infrastrutture Delrio chiedendo l’apertura, in tempi brevi, di un tavolo tecnico per discutere le gravi problematiche del trasporto siciliano. “Il viadotto crollato – avevano scritto – è solo il campanello d’allarme dello stato in cui versano le infrastrutture siciliane, da tempo abbandonate e dimenticate.gli autotrasportatori scenderanno in strada per protestare”.
“Pretendiamo risposte e sostegno da parte delle istituzioni, gli autotrasportatori sono costretti a sforzi economici importanti – ha aggiunto Agrillo – per attraversare la Sicilia, alcune aziende hanno perso le commesse poiché non in grado di rispettare i termini contrattuali dovuti ai maggiori tempi di percorrenza. Non ci bastano le rassicurazioni del ministro Delrio, senza l’annullamento dei pedaggi sulla Catania-Messina e sulla Messina-Palermo e importanti incentivi sulle autostrade del mare e su quelle ferrate le nostre fragili aziende chiuderanno prima dell’apertura dei cantieri del nuovo viadotto. Pretendiamo risposte da Roma e da Palermo, e non ci fermeremo finché non le otterremo”.