Si saranno passati la voce, o, partito il primo gli altri si sono accodati. Certo è che gli insegnanti contestano il presidente del consiglio in uno dei campi che lui ama di più: i social network. Dopo lo sciopero della scuola del 5 maggio e in vista del possibile blocco delle prove Invalsi del 12 maggio, i professori hanno inondato di messaggi i post di Matteo Renzi su facebook.
Non c’è post del premier che si sia salvato dall’invasione pacifica dei docenti: “stai distruggendo la scuola“, scrive un’insegnante, per un’altra, “il ddl scuola è una porcheria”. In tanti scrivono che non voteranno più il Pd “perché indignati dal ddl sulla Buona scuola”. Una sorta di parola d’ordine che ricorre in moltissimi messaggi. Sono davvero pochi quelli controcorrente, che esprimono apprezzamento al capo del governo per il provvedimenti ce dovrebbe riformare la scuola italiana.
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i prof sfiduciano Renzi eppure, con quel: "non ti votero' piu'" dimostrano sia la scelleraggine passata ma anche che, in realta', son pronti a rivoltarlo.
Ecco in che mani siamo. Non in quelle pessime di Renzi ( marionetta di Berlusconi cosi' come pure lo e' Salvini) ma in quelle di un parco voti responsabile del proprio e dell' altrui malessere , pronti a rivotare l'invotabile.