Nuovi racconti di orrore sull’Isis. I miliaziani dello stato islamici avrebbero costretto una schiava sessuale a sottoporsi a 20 interventi chirurgici di rudimentale ricostruzione dell’imene per essere sempre “vergine” ogni volta che ognuno degli altrettanti miliziani che l’hanno formalmente “sposata”, o meglio, ai quali era stata “venduta”, abusasse di lei.
È quanto ha denunciato Zainab Bangura, inviato speciale dell’Onu per le violazioni sessuali nelle zone di guerra. Bangura riferisce di un vero e proprio “bazaar delle schiave”, con donne nude, inserite in varie categorie per “facilitare” la scelta.
“Le ragazze e le donne vengono denudate e divise in varie categorie prima di essere spedite in altre regioni. Sono a rischio e sotto assalto in ogni momento della loro vita” afferma Bangura, sottolineando che l’Isis ha”istituzionalizzato la violenza sessuale come aspetto centrale della sua ideologia e delle sue attività, usandola come tattica di terrorismo per centrare i sui obiettivi”.
Zainab Bangura ha parlato anche di questa pratica agghiacciante dell’operazione chirurgica coatta. “L’intervento in anestesia locale prevede di “riparare” l’imene usando normali punti di sutura riassorbibili – spiega. In questo modo al primo rapporto sessuale dopo l’intervento ricostruttivo la membrana si rompe nuovamente, causando perdite di sangue, che simulano la perdita della verginità”.