“Un futuro migliore per tutti”. È quello che David Cameron, il leader conservatore che ha trionfato alle elezioni per il rinnovo della Camera dei comuni della Gran Bretagna, ha promesso agli inglesi. Un futuro, magari, fuori dall’Unione europea.
Il referendum sulla permanenza nell’Unione è uno degli impegni presi da Cameron in campagna elettorale e una delle prime dichiarazioni insiste su questo. Torna la tentazione allo “splendido isolamento” della Gran Bretagna alimentato dal premier che, dall’altro lato garantisce all’Italia sostegno nell’affrontare l’emergenza immigrazione.
Il partito conservatore ha ottenuto, alla fine dello spoglio, 331 seggi alla Camera dei Comuni, la maggioranza assoluta dell’assemblea, anche se con un margine di soli 12 seggi. Significa che Cameron può formare il governo da solo, dopo aver terremotato tutti gli avversari: Miliband, Clegg, Farage, dopo i flop di Labour, Libdem e estrema destra xenofoba, si sono dimessi.
Cameron, dunque,protagonista assoluto. “Ho visto la regina e formerò un nuovo governo. Ci sarà un referendum sul nostro futuro in Europa”, ha detto il capo del governo, dopo l’incontro di rito con la regina Elisabetta a Buckingham Palace. Tagli al welfare, riduzione dell’apparato statale per ridurre entro il 2018 il deficit strutturale e, appunto, il referendum sulla permanenza in Europa sono i capisaldi del programma del nuovo esecutivo.
Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, “conta” sul fatto che il nuovo governo britannico farà in modo che la Gran Bretagna resterà nell’Unione europea. In un messaggio in cui si congratula con David Cameron per la vittoria nelle elezioni, Tusk sottolinea di essere “profondamente convinto che non ci sia una vita migliore fuori della Ue, per nessun paese”. “Una Ue migliore” è comunque “interesse non solo della Gran Bretagna ma di tutti gli stati membri”, aggiunge.
“Una Gran Bretagna fuori dall’Ue sarebbe un disastro innanzitutto per la Gran Bretagna stessa, quindi sono fiducioso che con o senza referendum la posizione di Londra sarà favorevole a restare nell’Ue”, ha detto il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni.
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Non vedo tutte queste preoccupazioni. Il referendum e`` un`azione democratica e per questo giusta. Quello che ne uscira` fuori e`irrilevante.