“Quand’ero piccolo dovevo andare a giocare nelle giovanili del Torino, ma mia madre si oppose. Poi l’anno dopo finii al Padova e questo è l’inizio della storia”: a rivelarlo è Alessandro Del Piero. L’ex bandiera della Juventus, che ha tenuto quest’oggi una conferenza alla Bocconi, ha lasciato tutti i presenti a bocca aperta.
‘Pinturicchio’ ha presenziato ad una delle tappe dell’Univerday: tra i tanti aneddoti raccontati dall’ex campione del mondo, curioso quello riguardante il futuro che da bambino Alex aveva immaginato per se: “Alle elementari dovevo fare un tema sul mio futuro – racconta – Già allora ero sicuro di voler fare il calciatore, ma pensai: ‘Che lavoro è? Mica posso scriverlo’ “.
“E così scrissi ‘elettricista’ come mio papà – continua Del Piero – ‘cuoco’ perché mi piace mangiare e ‘camionista’. Nel paesino in cui ero cresciuto, per me, il camion rappresentava il viaggio. E io volevo viaggiare”. Un desiderio avverato al termine della lunga avventura con la maglia bianconera: “Dopo l’Italia ho trascorso due anni fantastici in Australia, poi l’India e gli Usa – aggiunge – Ma in realtà ho viaggiato molto più di quello che sembra e ho potuto incontrare e conoscere personaggi straordinari”.
La settimana prossima, la sua Juve affronterà al ‘Bernabeu’ il Real Madrid nel ritorno della semifinale di Champions: in Alex è ancora vivo il ricordo dell’omaggio che la tana dei ‘blancos’ gli riservò in una magica notte europea: “Senza dubbio è uno dei momenti migliori che mi siano successi ma vi sorprenderò: non è quello più indimenticabile”, ammette.
Quale emozione potrebbe far rizzare i peli del collo più di una standing ovation da parte del pubblico di uno stadio che è un vero e proprio pezzo di storia? “Le due volte in cui sono stato campione del mondo, col la Juventus nel 1996 e con l’Italia nel 2006. Questi sono i due momenti più indimenticabili della mia carriera”, asserisce con convinzione.
Le sorprese, però, non finiscono qui. Al termine dell’incontro, infatti, Del Piero si è dedicato a ciascuno degli oltre 500 studenti presenti all’evento, che hanno così potuto ottenere, chi con una foto, chi con un autografo, un ricordo indelebile della piacevole chiacchierata intrattenuta con un uomo che ha fatto della propria carriera un esempio per tutti, sportivi e non.