I medici di base si spaccano sulla protesta indetta per il 19 maggio dalla Fimmg contro il blocco delle trattative per il rinnovo della convenzione con il servizio sanitario nazionale.
CISL Medici, CGIL FP, SIMeT, SMI, SNAMI, SUMAI Medicina Generale e UIL FPL hanno definito ‘inopportuna’ la protesta ”che ha lo scopo vano di accelerare l’applicazione della legge 189/12, che a quasi 3 anni dalla pubblicazione ha dimostrato tutti i suoi limiti e velleità. Non possiamo accettare un accordo, non solo in perdita economica per la Medicina Generale, ma che sancirebbe la fine della Medicina Generale intesa come rapporto di fiducia fra il cittadino e il suo medico di famiglia, a favore di un rapporto cittadino – struttura, e con impropri condizionamenti dell’autonomia professionale”.
I sindacati spiegano congiuntamente che metteranno in atto tutti i mezzi per informare e sensibilizzare i cittadini e la politica per rivedere la legge Balduzzi, nell’ottica di garantire investimenti “reali” sul territorio, riconoscendo la professionalità di tutti i medici, ed assicurare un SSN che garantisca una “vera omogeneità” su tutto il territorio nazionale, a tutela dei cittadini, ”a difesa di un SSN pubblico, equo, accessibile ed universale”.