Sono oltre dieci gli antagonisti che risultano indagati con l’ipotesi di devastazione (che prevede fino a 15 anni di carcere) nell’inchiesta sui disordini avvenuti il primo maggio in occasione del corteo No Expo.
Intanto altre persone sono state identificate da digos e carabinieri oltre ai cinque francesi arrestati a Genova il 2 maggio, che sarebbero già state iscritte nel registro degli indagati.
La procura notificherà gli avvisi di garanzia quando si porrà la necessità di effettuare test del Dna da confrontare con campioni biologici da estrarre dal materiale abbandonato al termine della manifestazione.
I cinque arrestati a Milano durante i disordini, tra cui due donne, al momento restano in carcere con l’accusa di resistenza aggravata. E sono finora 50 le persone identificate nei controlli prima e dopo il corteo sono indagate a vario titolo per resistenza a pubblico ufficiale, porto di armi improprie, detenzione di materiale esplodente.