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Italicum, Mattarella ha firmato la legge | Il capo dello Stato stoppa le polemiche

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la legge elettorale approvata in via definitiva dalla Camera dei deputati lo scorso 4 maggio. Con questo avallo, il capo dello Stato ha lanciato un segnale chiaro per mettere fine alle polemiche politiche sollevate durante la discussione della legge a Montecitorio e proseguite dopo l’approvazione.


 

Mattarella è rimasto sordo, quindi, all’appello del Movimento 5 Stelle che aveva addirittura lanciato l’hashtag su Twitter “#MattarellaNonFirmare”.

Ma se il passaggio al Quirinale appariva già dalle prime ore scontato, le acque non si sono ancora calmate sul piano politico. E nonostante la serenità ostentata dal premier Matteo Renzi – con il tweet di questa mattina sulla firma della legge dedicata “a chi ci ha creduto” – il Pd è ancora scosso dalla conseguenza più grave del dissenso politico sull’Italicum: le dimissioni di Pippo Civati. “Non ho più fiducia in Renzi, non voterò più per governo”, ha detto annunciando le dimissioni dal gruppo parlamentare.

 

Maria Teresa Camarda

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  • E' andato in onda lo show.
    Da lunedì sera a martedì: pagine intere sul web per spiegare uso e vantaggi della nuova Legge elettorale, Renzi euforico, la Boschi: "Missione compiuta!", primo intervento favorevole di Napolitano, il silenzio di Mattarella era già alto: questione di stile e rispetto per il Parlamento. Mercoledì: foto di Renzi mentre firma la nuova Legge, altro appello di Napolitano: "Questa Legge non si può non firmare". In assenza di notizie politiche nuove, Civati ne approfitta per lasciare il PD. Nel pomeriggio arriva il plauso alla nuova Legge da parte dell'Agenzia Fitch, Mattarella firma (come avrebbe potuto non firmare?), video di Mattarella che riceve un fascicolo dalla mani di un collaboratore firma e restituisce il fascicolo con piccolo sorriso. Mai avevamo visto il video di Mattarella che firma un documento sulla sua scrivania. Ma sarà poi il testo della Legge elettorale?
    C'è un precedente storico: si chiamava Ponzio Pilato.
    In caso Mattarella non avesse firmato ci sarebbero state ripercussioni in Borsa, sarebbe aumentato il numero dei disoccupati, l'Europa avrebbe protestato per le riforme annunciate e non portate a buon fine? Un sospiro di sollievo attraversa i media. Nessun commento sul significato profondo della firma di Mattarella. Tanto, ha firmato. La Legge si chiama: Disposizioni per l'elezione della Camera dei deputati.
    Dicono che il Presidente sia l'inquilino del Quirinale. Ma un inquilino paga un prezzo, per abitare dove abita. Mi ero illusa che Mattarella fosse esente da ogni canone, che non ci fossero state promesse di scambio di favori, tra lui e Renzi, in caso di elezione di Mattarella al Quirinale.
    Prossime repliche dello show, alla firma delle prossime riforme renziane.
    Gli scontenti possono ricorrere al referendum abrogativo e appellarsi alla Consulta.
    Tanto per semplificare:
    Se votassimo domani voteremmo con il Consultellum, Camera e Senato, cioè col Porcellum modificato dalla Consulta. Se votassimo prima del 1° luglio 2016 e non fosse modificato in Costituzione il Senato, voteremmo sempre col Consultellum. Se fosse invece modificato il Senato in non elettivo, voteremmo col Consultellum alla Camera e non eleggeremmo il Senato. Dopo il 1° luglio 2016 voteremmo con l'Italicum alla Camera e con il Consultellum al Senato, in caso non fosse cambiato il Senato in Costituzione. Ma se invece ci fosse un Senato non elettivo, voteremmo solo per la Camera con l'Italicum. Siccome si parla di Senato parzialmente elettivo, forse avremo bisogno di una nuova Legge elettorale per il Senato parzialmente elettivo. Auguri, Italia!

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Pubblicato da
Maria Teresa Camarda
Tags: #mattarellanonfirmareitalicumM5SMattarellamattarella firma italicum