Un “occhio bionico” capace di elaborare le immagini comunicandole via wireless al cervello. È questo il rivoluzionario progetto che un gruppo di ricercatori australiani della Monash University di Melbourne sta portando avanti.
Il prototipo realizzato dagli studiosi funziona grazie a una telecamera digitale montata su occhiali che invia i dati visivi a minuscoli chip di ceramica impiantati chirurgicamente nella corteccia cerebrale. I test sull’uomo sono previsti per il 2016 e coinvolgeranno cinque pazienti che hanno perso la vista.
Quest’occhio bionico è collegato a una cinecamera digitale montata su occhiali per catturare le immagini prima di trasferirle a un congegno di elaborazione della visione, della grandezza di un telefono cellulare. Dopo essere stata elaborata, l’immagine viene smistata a un’antenna predisposta dietro la montatura degli occhiali.
Il dato visivo viene poi trasmesso senza fili al cervello, dove è ricevuta dai chip di ceramica impiantati chirurgicamente, ciascuno contenente 43 microelettrodi e grandi 9 per 9 millimetri.
Operando con un numero limitato di elettrodi per veicolare informazioni, il congegno è stato programmato per “scegliere” quali dati dovrà trasmettere al paziente. I ricercatori hanno quindi pensato di “ricreare” quello che la persona potrebbe vedere dopo l’impianto degli elettrodi nel cervello.
Da qui lo sviluppo di un software che riprende l’immagine da una videocamera e seleziona le informazioni importanti prima di tradurle nel “formato di punti” che il cervello riceve se eccitato dagli elettrodi.