La Guardia di finanza di Palermo ha arrestato due uomini che, da anni, erano a capo di un’organizzazione criminale operante tra la Sicilia e la Lombardia, dedita alle truffe nel settore delle forniture di energia elettrica, per un valore complessivo di 2 milioni di euro.
Il castelvetranese Nicolò Regina di 32 anni ed Alessandro Ingarra di 29, originario di Vigevano erano da tempo nel mirino delle Fiamme gialle che, dopo 6 mesi di indagini, hanno ricostruito la struttura dell’organizzazione criminale ed il modus operandi utilizzato per la truffa.
L’indagine era partita da una denuncia presentata agli investigatori lo scorso anno dall’Enel.
I due si presentavano come rappresentanti siciliani di una società tedesca operante nel mercato elettrico e avevano adescato una molti titolari di bar, ristoranti, negozi, officine artigiane proponendo un risparmio fino anche al 30% sui prezzi di mercato. Le vittime del raggiro, convinte di gestire le proprie utenze a prezzi più convenienti, stipulavano con “società fantasma” contratti di fornitura, versando mensilmente il corrispettivo dovuto, a fronte della emissione di fatture rivelatesi del tutto false. In realtà, a fornire l’energia era ancora l’Enel alla quale, però, non venivano più pagate le bollette.
Questo perché le volture venivano ingegnosamente effettuate entro due mesi, dalla scadenza della prima bolletta non pagata, intervallo di tempo entro il quale l’Enel non procede alla interruzione dell’erogazione della fornitura di energia, nei confronti dei clienti morosi.
Coi soldi della truffa, Ingarra e Regina avevano comprato auto di lusso e soggiorni all’estero in rinomate località di villeggiatura.
Insomma, si errano dati alla “bella vita”, il nome che i finanzieri anno dato all’operazione.