Al via in tutta Italia le prove Invalsi a cui partecipano oltre un milione di bambini di 7.776 scuole elementari. I test, messi a punto dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione, quest’anno hanno subìto uno slittamento rispetto al calendario previsto a causa dello sciopero della scuola indetto dai sindacati.
Tra le primarie, 748 sono considerate scuole campione e dunque ospitano gli osservatori dell’Invalsi che monitoreranno la situazione. In Sicilia la situazione è critica. Dopo lo sciopero contro la riforma della scuola del governo Renzi, in alcune scuole di diverse città dell’isola i genitori non hanno mandato i proprio figli a scuola boicottando così le prove Invalsi, condividendo così la protesta dei docenti. A Palermo aule semivuote nella direzione didattica Partanna Mondello, nei plessi di Santocanale, Riso, Pascoli e Gregorio; nelle scuole Corrao, Nino Bixio e Ilaria Alpi, Cavallari, Sava, Monte Iblei, Pitrè e nella direzione didattica Nazario Sauro, comprese le due succursali.
Stessa protesta anche a Ficarazzi, in provincia di Palermo. “Noi non ci stiamo – dicono i genitori che si sono dai una sorta di tam tam su facebook – perché la scuola deve continuare ad essere pubblica e non parametrata a indicatori economici che ne sviliscono la missione. Noi non vogliamo che sia definitivamente smantellata l’istruzione pubblica con scelte che privilegiano gli imprenditori dell’istruzione privata”. La referente regionale delle prove Invalsi, Maria Rosa Turrisi ha sottolineato che non c’è un dato complessivo su quanti istituti abbiano eseguito regolarmente le prove e in quanti non si siano svolte. “Stiamo parlando di grandi numeri. Sono circa mille le classi nelle quali si dovevano svolgere le prove – spiega la responsabile – So che ci sono stati istituti che hanno regolarmente svolto le prove. Numeri complessivi non se ne possono avere”.