La Procura di Taranto ha notificato 12 avvisi di conclusione delle indagini in relazione alle dichiarazioni rilasciate in sede di indagini o come testimoni al processo in Corte di Assise per l’omicidio della 15enne Sarah Scazzi, avvenuto ad Avetrana il 26 agosto del 2010.
Tra i destinatari ci sono Michele Misseri, zio della vittima, che si accusò del delitto, poi incolpò la figlia Sabrina e infine tornò ad autoaccusarsi, e Ivano Russo, con cui la giovane aveva avuto una relazione.
Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di false dichiarazioni ai pm, falsa testimonianza, autocalunnia, calunnia. Dell’indagine si occupa lo stesso pool di magistrati che ha lavorato sul filone principale che in questi mesi viene discusso in Corte di Appello (la prossima udienza si terrà il 5 giugno). Furono proprio i pm Mariano Buccoliero e Pietro Argentino, alla fine del lungo processo in Corte di Assise, a chiedere la trasmissione degli atti alla Procura relativamente ad alcune testimonianze.
La Corte di Assise di Taranto, nella primavera del 2013, decretò la condanna all’ergastolo per Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia di Sarah, accusate di concorso in sequestro di persona, omicidio volontario e soppressione di cadavere, e a otto anni di reclusione per Michele Misseri, accusato di concorso in soppressione di cadavere.