“Prove credibili indicano che la coalizione saudita sta utilizzando munizioni a grappolo vietate fornite dagli Stati Uniti negli attacchi aerei contro le forze Houthi nello Yemen”. Lo denuncia Human Rights Watch.
“Le munizioni a grappolo rappresentano un pericolo a lungo termine per la popolazione civile e sono vietate da un trattato del 2008, firmato da 116 paesi, anche se non da Arabia Saudita, Yemen e Stati Uniti”.
Le fotografie, video e altri elementi di prova sono stati raccolti a metà aprile 2015 e indicherebbero chele bombe a grappolo sono state utilizzate durante le ultime settimane negli attacchi aerei della coalizione nel nord dello Yemen, tradizionale roccaforte Houthi al confine con l’Arabia Saudita.
Human Rights Watch ha stabilito attraverso l’analisi delle immagini satellitari che le armi sembravano atterrare su un altopiano coltivato, a circa 600 metri da diverse decine di edifici in 4-6 gruppi di villaggi. “L’Arabia Saudita e gli altri membri della coalizione – e il fornitore, gli Stati Uniti – stanno violando lo standard globale che rifiuta munizioni a grappolo a causa della loro minaccia a lungo termine per la popolazione civile”. sostiene l’organizzazione umanitaria.
Le munizioni a grappolo contengono decine o centinaia di submunizioni progettate per esplodere dopo essersi suddivise in una vasta area, dalle dimensioni di un campo di calcio, mettendo chiunque nella zona al momento dell’attacco a rischio di morte o lesioni. Inoltre, molte submunizioni spesso non esplodono, diventando de facto delle mine antiuomo.
L’Arabia Saudita nelle settimane scorse ha annunciato la fine dei raid in Yemen, mentre gli Usa hanno inviato nel golfo arabico due navi per bloccare eventuali rifornimenti di armi iraniani ai ribelli Houti.