Assolto Giampiero Pesenti e altri 7 ex dirigenti della Franco Tosi, storico stabilimento di Legnano che produceva turbine, dalle accuse di omicidio colposo e lesioni colpose in relazione a oltre 33 casi di operai morti per mesotelioma e di altri 2 che si sono ammalati dopo aver lavorato tra gli anni Settanta e i primi anni Novanta nella fabbrica dove, secondo l’accusa, avrebbero respirato fibre di amianto senza adeguate misure di sicurezza.
La sentenza è stata emessa dai giudici della quinta sezione penale presieduti da Manuela Cannavale. Il collegio ha assolto tutti gli imputati da tutte le accuse contestate a vario titolo con la formula perché il fatto non sussiste o per non aver commesso il fatto. Le motivazioni saranno depositate tra novanta giorni.
Il pubblico ministero Maurizio Ascione aveva chiesto di condannare Pesenti, oggi presidente del Gruppo Italcementi e imputato in qualità di ex componente del comitato esecutivo dell’azienda dal marzo 1973 all’aprile 1980, a 6 anni di carcere e di assolvere gli altri imputati. Secondo il pm Pesenti avrebbe violato le norme per la “prevenzione di infortuni sul lavoro e malattie professionali”.
Non avrebbe informato i lavoratori “sui rischi connessi all’esposizione all’amianto” né li avrebbe “dotati di maschere adeguate per la protezione delle vie respiratorie”. Secondo il pm si sono verificati “30 casi di mesotelioma rispetto a un bacino di utenza di 5.000 unità di lavoro annue”.
Quanto alle responsabilità di Pesenti, il pm aveva sottolineato come per 7 anni, tra il 1973 e il 1980, abbia ricoperto “un ruolo di vertice” nell’azienda e “non ha mai espresso il suo dissenso sull’assenza di condizioni igieniche accettabili, anche se questo tema era di sua competenza come datore di lavoro”.