Nel bene e nel male, l’importante è che se ne parli. Per gli organizzatori dell‘incontro del secolo tra Floyd Mayweather e Manny Pacquiao, anche un parere duro come quello dell’ex campione dei pesi massimi Mike Tyson, può essere una grande mossa di marketing: “È stata una “prima congiunta”molto tranquilla, molto bella, molto gentile – ha detto sul pre-match di Las Vegas – Sembrava che fossero non in una chiesa, ma in una biblioteca”.
“Forse io sono un uomo di Neanderthal, ma io ho sempre voluto uccidere il mio avversario – ha proseguito Tyson al quotidiano ‘Usa Today’ – La boxe oggi è differente. Si tratta di uomini d’affari e io sono un assassino nato, e voglio vincere e farlo in maniera drammatica e creare ferite agli avversari. Non è che mi piace fare del male alle persone, è solo che io sono bravo in questo”.
Meglio poi non chiedere un parere a Tyson su Mayweather, ex collega con il quale da anni aveva un ottimo rapporto di amicizia: “Mia madre mi ha sempre detto che se non si può dire nulla di buono su qualcuno, non dire niente”. Insomma alla leggenda 48enne della boxe, le parole di Pacquiao non sono proprio piaciute (vogliamo divertire la gente, stiamo facendo il nostro lavoro. Dobbiamo ispirare i bambini che ci guardano). Troppo dolci per “Iron Myke“.