La storia delle Esposizioni Universali ebbe inizio nel 1851 quando l’Impero Britannico ospitò il primo Expo per dar prova della sua potenza industriale al mondo. La manifestazione, intitolata “Great Exhibition of the Works of Industry of All Nations”, si svolse a Londra all’interno del Crystal Palace, edificio di vetro e ferro costruito per l’occasione, ma purtroppo distrutto da un incendio nel 1936. Si trattò di un grande successo per la città inglese: grazie ai guadagni ottenuti e alla grande partecipazione dei visitatori, Londra poté far partire i lavori per il Victoria & Albert Museum, per il Museo della Scienza e quello di Storia naturale.
Da quell’anno si sono susseguite trentaquattro esposizioni universali riconosciute dal Bie, l’organismo internazionale che sovrintende all’Expo. Fra queste, le prime ventidue sono state definite “storiche”, tuttavia non compare quella di Roma, prevista nel 1942 e annullata a causa della Seconda guerra mondiale.
Nel 1855, quattro anni dopo il primo Expo, fu la volta di Parigi, dove molto successo ebbe la produzione dei vini Bordeaux. Mentre, nel 1862 la manifestazione ritornò a Londra, nella zona di South Kensington, e fece più di sei milioni di visitatori grazie anche alla novità del caucciù utilizzato per fabbricare gomma. Nel 1867, fu protagonista di nuovo la Francia con una “Expositions universelle d’art et d’industrie” a Parigi che, presentando per la prima volta i bateaux mouches sulla Senna, conquistò circa quindici milioni di visistatori. Nel 1873 l’Expo venne, invece, ospitato dall’impero Austro-ungarico, a Vienna.
Gli Stati Uniti entrarono in gioco nel 1876. La città in cui venne organizzato l’Expo fu Philadelphia, in una edizione con circa undici milioni di visitatori durante la quale venne presentato per la prima volta il ketchup! Due anni dopo, nel 1878, l’Expo tornò a Parigi, presso il Campo di Marte: circa tredici milioni di persone poterono ammirare il fonografo di Edison e anche la testa della Statua della Libertà, poi donata alla città a New York. Nel 1880, la manifestazione si spostò a Melbourne in Australia e otto anni dopo, nel 1888, fu la volta della Spagna con Barcellona.
Ma l’Esposizione Universale più famosa di tutte è quella svoltasi a Parigi nel 1889: si trattava, infatti del centenario della rivoluzione francese e gli organizzatori approvarono la costruzione della torre Eiffel. Curioso è il fatto che il monumento sarebbe dovuto essere smontato dopo la manifestazione ed è, invece, diventato simbolo di Parigi e della Francia. In quella edizione presenziarono trentadue milioni di visitatori attirati dallo spettacolo di Buffalo Bill nel quale comparve il leggendario capo Sioux Toro Seduto.
Nel 1893 l’Expo si trasferisce nuovamente negli Stati Uniti, a Chicago, in occasione della “World Columbian Exposition”, durante la quale vennero celebrati i quattrocento anni dalla scoperta dell’America. Fra le costruzioni, che portarono alla manifestazione oltre venti milioni di curiosi, annoveriamo la prima ruota panoramica in metallo al mondo, un antesignano della cerniera, una cucina elettrica con lavapiatti, il primo tapis roulant e anche il rullino per la macchina fotografica inventato dalla Kodak. Meno fortunato e poco visitato, invece, fu l’Expo di Bruxelles del 1897, organizzato in due diversi siti della città collegati fra loro da una linea di tram.
Nel 1900 l’esposizione ritorna a Parigi e per l’occasione viene presentato il cinematografo dei fratelli Lumière. Ancora oggi la città porta i segni di questa esposizione in vista della quale sono stati costruiti la Gare de Lyon, la Gare d’Orsay con il rispettivo museo, il Petit Palais, il Grand Palais e anche il ponte Alessandro III. Nel 1904 la manifestazione si spostò, invece, a Saint Louis per celebrare i cento anni dall’acquisto della Louisiana da parte degli Stati Uniti. Vennero presentati il telegrafo senza fili e il cannone Krupp, ma la gente venne attirata soprattutto dai nuovi prodotti alimentari: l’hot dog e lo zucchero filato. L’Expo del 1905 si svolse, invece, a Liegi per i settantacinque anni dell’indipendenza belga.
L’anno dopo, il 1906, toccò all’Italia con una esposizione a Milano, dedicata ai trasporti: per l’occasione venne inaugurato il traforo del Sempione, che permise il collegamento diretto in treno fra Milano e Parigi. Nel 1910 la manifestazione universale tornò a Bruxelles per una edizione passata sfortunatamente alla storia per un vasto incendio nella notte di ferragosto.
Nel 1911 l’Expo si svolse a Torino con “L’esposizione internazionale industria e lavoro” voluta per i cinquant’anni dell’unità d’Italia. Due anni dopo, nel 1913, è la volta di Ghent, in Belgio: durante questa esposizione è stato istituito il primo servizio aereo postale della nazione belga. A San Francisco si svolse, invece, nel 1915 la “Panama Pacific International Exposition” con la quale si celebrò il completamento del canale di Panama.
Nel 1929 l’Expo è di nuovo a Barcellona, mentre nel 1933 viene ospitato a Chicago in occasione del centenario dalla propria fondazione. Si intitolò “Century of Progess International Exhibition” e fu dedicata all’innovazione tecnologica: il successo fu tale che dopo la chiusura del novembre 1933 viene riaperta per altri cinque mesi, fino al 31 ottobre 1934. Mentre nel 1935 l’esposizione fu ancora una volta a Bruxelles, per i cinquant’anni dell’istituzione dello Stato libero del Congo.
L’ultimo anno in cui l’esposizione universale si svolse a Parigi fu il 1937 con in mostra, al Padiglione spagnolo, del più famoso dipinto di Picasso: la Guernica. Due anni dopo, nel 1939, l’Expo tornò in America, a New York con una manifestazione dedicata alla televisione. Per l’occasione il discorso del presidente Franklin Delano Roosevelt venne, infatti, mandato in onda in tv. Dieci anni più tardi, nel 1949, la manifestazione si spostò ad Haiti, a Port-Au-Prince per celebrare il bicentenario della fondazione.
A Bruxelles la manifestazione tornò nuovamente nel 1958. Con questa esposizione si iniziarono a trattare alcune delle tematiche tuttora affrontate, come quella dell’ecosostenibilità. Invece, con la fine degli anni ’50 e la nascita della Comunità economica europea, entrano in gioco nuove attrazioni: ad esempio lo Sputnik, primo satellite artificiale andato in orbita nel 1957. Simbolo dell’esposizione furono l’Atomium, una costruzione in acciaio che rappresenta i nove atomi di un cristallo di ferro, e lo Space Needle, torre di 184 metri costruita a Seattle per l’esposizione del 1962. Nel 1967 a Montreal una delle attrazioni più gettonate fu invece la capsula originale in cui Juri Gagarin andò in orbita.
Nel 1970 fu la volta della prima esposizione universale asiatica, svoltasi ad Osaka. I visitatori ammirarono il prototipo di un treno ad alta velocità capace di toccare i 500 km/h, il modello di un reattore nucleare e una prima versione del telefono cellulare. A cinquecento anni dalla scoperta dell’America, nel 1992 l’Expo si svolge in Spagna, a Siviglia, e ha come tema “L’era delle scoperte”. L’Esposizione fu un successo, ma questo non impedì anni di polemiche per i costi e il degrado in cui vennero lasciate alcune aree del sito espositivo.
Nel 2000 l’Expo si svolse in Germania ad Hannover: molte furono le proteste da parte dei “No Expo”. Mentre, nel 2010 la manifestazione è sbarcata a Shanghai, per l’edizione dei record. Da oggi sarà la volta di Milano, mentre per il 2020 l’Expo si trasferirà a Dubai.
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