La lattuga, quella rossa, per combattere i segni del tempo. È questo il risultato dello studio condotto dai ricercatori del dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Pisa, secondo il quale “più la lattuga è rossa e più è veloce il suo effetto antiossidante e di reazione nei confronti dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento e del danno cellulare che determina l’insorgere di numerose malattie”.
“La lattuga – spiega Maria Ranieri dell’ateneo pisano e coordinatrice della ricerca alla quale hanno collaborato anche il dipartimento di Biologia Vegetale ed Ecologia dell’Università dei Paesi Baschi e il laboratorio di Spettroscopia Epr-Endor-Nmr del Cnr pisano – è ricca di composti che presentano ‘attività antiradicalica’ come i fenoli, tra i quali le antocianine, e vitamine come la A e la C ma più la pigmentazione è rossa e più aumenta la presenza di antiossidanti caratterizzati da un’alta velocità di reazione nei confronti dei radicali liberi, con il risultato che l’attività antiossidante totale risulta maggiore nella lattuga a foglia rossa rispetto a quella verde-rossa e verde”.
Lo studio ha analizzato tre varietà differenti di lattuga (Batavia, dal colore verde, Marvel of Four Seasons, verde-rossa, e la rossa Oak Leaf) attraverso tecniche di Electron Spin Resonance (Epr) e per la prima volta ha dimostrato la relazione fra il comportamento cinetico degli estratti di lattuga differentemente pigmentata e la relativa composizione in metaboliti antiossidanti.