“Non c’è la prova”: con questa motivazione è stato accolto ad Alessandria il ricorso di un’azienda per una multa subita da una sua auto di servizio sorpresa oltre il limite di velocità dal “tutor” sul tratto Genova-Alessandria-Gravellona Toce della A26.
Lo ha stabilito il giudice di pace del tribunale di Alessandria che ha dato ragione al legale che rappresentava l’azienda che aveva ricevuto la multa. Il giudice ha accolto le richieste della difesa che sosteneva come in mancanza dell’invio dei rilievi fotografici mancava la prova della violazione.
Senza l’immagine la notifica è incompleta e la multa non è valida. Un ricorso che in parte rivoluziona il sistema dei “tutor”, costretti quindi a inviare anche il fotogramma dell’auto alla quale è stata calcolata una velocità media superiore a quanto indicato.