È stato condannato all’ergastolo Lorenzo Manavella, il giocatore di pallavolo di 26 anni che nel maggio dell’anno scorso uccise la zia Patrizia, il nonno Tullio e la nonna Pina nella loro casa di Santhià (Vercelli). Per il giovane, accusato di omicidio pluriaggravato a scopo di rapina, i legali avevano chiesto il rito abbreviato.
Il ragazzo ha “ascoltato in silenzio la sentenza”, conferma Roberta Formica, avvocato del giovane. Assente invece il padre Gianluca, che assistito dall’avvocato Federica Boggio ha scelto di non costituirsi parte civile. “Aspetteremo che il giudice depositi la sentenza per leggere le motivazioni – continua Formica – e valuteremo se ricorrere in Appello”.
Lorenzo Manavella è detenuto nel carcere di Novara. Non ha mai spiegato le motivazioni del suo gesto, nel maggio dello scorso anno, i nonni e la zia. In carcere sta seguendo un corso di informatica e gioca a calcio. Prima del trasferimento nella casa circondariale gaudenziana, era stato rinchiuso nel carcere di Biella, dove ha frequentato un corso di informatica e di cultura generale.