Accecata dalla gelosia, ha accoltellato il marito, colpendolo al cuore con un coltello da cucina e riducendolo in gravissime condizioni. È accaduto a Vidigulfo, in provincia di Pavia.
Maria Boccasile, 26 anni, dipendente di una rosticceria, ha afferrato il coltello e si è scagliata contro il marito, Filippo Fortunati, trentaquattrenne muratore. L’uomo è però riuscito a trascinarsi fuori dalla sua abitazione e a chiedere aiuto ai vicini.
L’uomo è stato ricoverato nella rianimazione del policlinico San Matteo di Pavia: le sue condizioni sono molto gravi. La moglie è stata fermata dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio.
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In linea con la demenziale e arrivista propaganda femminista. Possiamo dire che si tratta di tentato MASCILICIDIO!!!
"... demenziale e arrivista propaganda femminista"
Certo, centinaia di femminicidi l'anno e il problema sarebbe una fantomatica propaganda femminista.
Claudio, poveretto, vaneggia (come tutti i suoi consimili). Questo è un tentato omicidio. E consideriamo pure che è quando è un uomo a tentare di uccidere una donna, la maggior parte di volte ci riesce, la maggior robustezza fisica gioca un ruolo determinante, per quanto banale possa sembrare.
Invece, mentre il maschicidio non esiste proprio, se non nelle fantasie malate di certuni, il femminicidio, ben reale ed evidente, ha delle precisissime caratteristiche. Inoltre, cosa ovvia, basta guardare, anche su questo stesso sito, il rapporto fra uomini che uccidono la partner e viceversa.
Non c'è letteralmente paragone, nel 99,9% dei casi è l'uomo ad uccidere la donna, soprattutto in fase di separazione, da ex marito/fidanzato/partner; peraltro il femminicidio è una bestialità ancora più vile e codarda causa maggior forza fisica dell'uomo.
Ma i codardi, come vediamo da molti commenti malati sul web, abbondano. E il "prode" claudio si guarda bene dal commentare le notizie dei tantissimi uomini che hanno ucciso le partner, oppure, se ha commentato, l'ha fatto in modo malato, come fanno i suoi compari.
"Il significato di tale neologismo viene definito dal Devoto-Oli come: "Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuare la subordinazione e di annientare l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte".