Doveva essere soltanto una giornata di sport e di divertimento, ma la follia di alcuni ‘tifosi’ presenti domenica all’Olimpico in occasione del derby tra Toro e Juve ha ricordato a tutti quanti come mai l’Italia si trovi ancora anni luce indietro rispetto a molti altri Paesi europei. Nello sport così come su molti altri fronti.
Prima il lancio di sassi e uova contro il pullman bianconero a dare il ‘benvenuto’ agli ospiti, poi il botto finale con la bomba carta esplosa nel settore dei tifosi granata al termine dell’incontro, quindi la ‘festa’ che continua anche fuori dalle mura dell’impianto di Torino con gli scontri tra le due fazioni, sedati dall’intervento delle forze dell’ordine che hanno evitato l’aggravarsi di un bilancio che già pesa come un macigno.
L’episodio ha suscitato la reazione indignata di tutti, specie di coloro che sono parte integrante di questo mondo, come Carlo Tavecchio: “Buttare una bomba carta in una curva di uno stadio è un atto eversivo, oltre che premeditato – ha commentato il presidente della Figc – Ora per i responsabili ci vogliono sanzioni penali di massimo livello”.
Sui gravi fatti di Torino si è espresso anche Urbano Cairo. Il presidente granata ha mostrato tutto il proprio disappunto sull’atmosfera che da tempo avvolge il derby della Mole: “Erano già accadute cose brutte – ha spiegato ai microfoni di Radio Rai – ricordo allo Juventus stadium un cartello che inneggiava a Superga. Tutti dovremmo abbassare i toni, darci una regolata. Se i dirigenti per primi si mettono a twittare certe cose, allora non va bene”.
Quella della violenza negli stadi è una piaga che va debellata, anche prendendo spunto dagli efficaci modelli stranieri: “In Inghilterra la situazione del tifo violento era superiore alla nostra ma sono intervenuti in maniera molto netta a tutela di tutti – ha evidenziato Cairo – Gli stadi ora sono un posto pacifico, chi sgarra viene punito in maniera molto ferma e veloce. Le leggi credo ci siano tutte, le parole contano poco, contano fatti concreti e immediati”.
Ancor più perentorie le parole di Giovanni Malagò. Bisogna trovare una cura per questo calcio malato: “Da parte di questo sport spesso ci sono situazioni che arrivano dalla medesima cultura, o meglio sotto cultura – spiega il presidente del Coni attraverso le colonne del ‘Messaggero’ – La violenza è un danno incalcolabile per lo sport in assoluto e per l’intero Paese sportivo. Così, vengono vanificati i risultati che otteniamo ogni settimana”.
“Domani (oggi, ndr) parlerò con Alfano per varare leggi speciali – ha rivelato – Sono stanco, stufo, che ogni fine settimana accanto a tutti i risultati di prestigio dei nostri atleti arrivano queste notizie che non meritano alcun commento. La misura è colma”.