Si sono dimessi i cinque assessori del Pd della Regione Marche. Si tratta del vice presidente Antonio Canzian, degli assessori Sara Giannini, Marco Luchetti, Almerino Mezzolani e dell’esterno Pietro Marcolini.
“Vigileremo assieme al Consiglio regionale perché la vicenda politica e personale” del presidente Gian Mario Spacca, che si è alleato con Forza Italia per le regionali, “non possa più condizionare quella dell’istituzione che sta andando al rinnovo e che ha bisogno di serenità e credibilità” fanno sapere.
Formalizzato il loro addio alla Giunta, i cinque rivendicano nello stesso tempo il senso di responsabilità con cui hanno contribuito al passaggio di “un ultimo atto fondamentale per la nostra comunità”, appunto il Patto di Stabilità verticale, anche con il via libera da parte del Consiglio Autonomie Locali, che destina 30 milioni per Province (7,7 milioni) e Comuni (22,5 milioni). Così gli enti locali, “grazie alla cessione della capacità di spesa della Regione, potranno far fronte alle esigenze legate alla realizzazione di lavori e opere di interesse pubblico”.
I PRIMI SONDAGGI PER LE REGIONALI
Gli assessori avevano chiesto formalmente al presidente Spacca la convocazione urgente della Giunta per approvare il provvedimento. “Il presidente non ci ha risposto – spiegano gli assessori – e non ha convocato la Giunta. La sua insensibilità ai problemi dei cittadini e delle istituzioni è insopportabile ed è manifesta la sua volontà di resistere solitariamente nelle concezione proprietaria dell’istituzione regionale. A questo punto formalizziamo le nostre dimissioni e vigileremo assieme al Consiglio regionale perché la vicenda politica e personale del presidente non possa più condizionare quella dell’istituzione, che sta andando al rinnovo e che ha bisogno di serenità e credibilità che sono state fortemente scosse dalle ultime indecenti manovre”.
“Opereremo comunque per favorire la soluzione ai problemi economici e sociali dei marchigiani che sono ancora sul tappeto – è la conclusione – e vigileremo perché il presidente e gli assessori residui non eccedano i limiti dell’ordinaria amministrazione che la legge loro impone”.
Tre giorni fa, Spacca aveva definito le annunciate dimissioni dei cinque assessori “uno schiaffo alla comunità regionale. Anteporre gli interessi di un partito alle esigenze delle Marche è un gesto di grave irresponsabilità”.