Dopo tre anni di latitanza si è costituito all’aeroporto di Orio al Serio, in provincia di Bergamo, Hristiyan Ilievski, il macedone, latitante dal 2011, ritenuto il capo del gruppo degli zingari, che corrompevano giocatori di serie A e B. Ilievski era colpito da una ordinanza del gip di Cremona, Guido Salvini, per l’inchiesta sul calcioscommesse. Nei confronti dell’uomo, che dovrebbe essere interrogato domani, era stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.
Secondo gli investigatori, la base e il denaro della banda erano a Singapore. Il compito di Ilievski e della sua banda era quella di creare i “contatti” con i calciatori che corrompevano e costringevano, con le buone e con le cattive, a truccare le partite come loro chiedevano. Se il piano era rispettato, incassavano cifre che variavano dai 200mila ai 50mila euro, a seconda se si trattasse di serie A o di serie B. Caso contrario dovevano restituire l’acconto. Dalla Lombardia alla Sicilia, Ilievski ha girato per ritiri, incontrato calciatori in albergo, li ha pagati e minacciati.