Partita a senso unico e vittoria dell’Udinese più che meritata, forse addirittura stretta nelle proporzioni. Il Milan è una squadra vuota, ormai incapace di ricevere scosse anche dall’ambiente esterno, non ha soluzioni dalla panchina (l’ingresso di Cerci sull’1 a 0 è fallimentare) e lo stesso allenatore Inzaghi appare ormai avvilito e impotente. Neanche dopo il gol di Pazzini i rossoneri danno l’impressione di potercela fare. La vera Liberazione, per il Milan, sarebbe la fine anticipata di un campionato che è stato ben al di sotto delle aspettative, lontanissimo dagli obiettivi minimi di inizio stagione.
L’Udinese non deve fare grandi cose per conquistare tre punti e la salvezza ormai quasi matematica. Basta alzare un po’ il ritmo e far girare bene la palla per disarmare il Milan che ormai potrebbe celebrare l’anniversario dell’ultimo tiro in porta. E dire che anche l’Udinese si era dimenticata l’ultima vittoria, tanto lontana era nel tempo.
Il risultato matura nel secondo tempo dopo una prima frazione comunque giocata meglio dai friulani, anche se poco spettacolare: il tiro all’inizio di Di Natale parato da Diego Lopez e due occasioni nel finale con Widmer di testa (fuori) e con un sinistro di Guilherme (fuori). Per la verità il Milan potrebbe parlare di gol annullato allo scadere della prima frazione ma quando Antonelli segna il gioco è già fermo da un paio di secondi e il fallo ci sta tutto.
Il gol del vantaggio dell’Udinese (58′) arriva con la collaborazione della difesa rossonera. Pinzi riceve dentro l’area un corner da destra e ha tutto il tempo di controllare e caricare il rasoterra. Il gol della “sicurezza” (74′) è ancora più disarmante: prodezza di Di Natale, tiro all’angolino e respinta di Diego Lopez, difesa rossonera ferma a guardare il recupero dal fondo di Widmer che crossa in mezzo per la deviazione vincente di Badu. E i tifosi del Milan probabilmente rimpiangono l’asse Tassotti, Costacurta, Baresi e Maldini: anche a 50 anni suonati farebbero ancora la differenza con l’attuale retroguardia. Il gol di Pazzini di testa (non segnava su azione da un anno) su cross di Cerci entra nel tabellino solo per diritto di cronaca ma non ha mai davvero riaperto la gara.
Da segnalare l’infortunio di Paletta che ha dovuto lasciare il campo durante l’intervallo.
A fine partita Inzaghi non si è nascosto. “Quando si gioca così il primo colpevole è sempre l’allenatore. Non abbiamo nessuna scusa, sono molto arrabbiato per l’atteggiamento con cui la squadra ha giocato la gara, l’Udinese sembrava giocasse la finale della Champions. E’ l’unica partita dell’anno in cui sono uscito così deluso dal campo, meno male che mercoledì si torna in campo”. Il Milan andrà in ritiro.