Il gip di Catania, Maria Paola Cosentino, non ha convalidato il fermo di nove degli indagati nell’inchiesta della Procura di Palermo denominata Glauco 2 su un’organizzazione che gestiva un presunto traffico di migranti e che aveva base nel centro accoglienza e richiedenti asilo Cara di Mineo.
Il giudice ha però disposto ugualmente l’applicazione della custodia in carcere per quattro indagati, mentre agli altri cinque ha applicato la misura dell’obbligo di dimora a Catania o nel Cara di Mineo.
Secondo il gip non esistevano i presupposti legali per l’emissione del fermo, ma la gravità del reato ha portato a far rimanere in carcere, con un provvedimento restrittivo Andemeskel Yaried, Afomia Eyasu, Munire Ibrahim Homer e Yirga Abrha.
L’obbligo di dimora è stato imposto invece a Netsereab Goitom, Arouna Traorè, Mohammed Elias, Ibrahima Diallo e Gutama Kerebel. Per quest’ultima il gip scrive che “non sono soggetti di assoluta inaffidabilità e pertanto la misura della custodia cautelare in carcere non è proporzionata”.