“Siamo ancora alla prima fase, quella che precede l’imbarco. È stato confermato tutto l’iter, le varie tappe. Siamo appena entrati nella barca e il viaggio deve ancora iniziare. Credo che ci vorrà tutta la giornata”. Lo ha detto parlando con i giornalisti a Catania a margine dell’incidente probatorio in corso nel Palazzo di Giustizia, l’avvocato Massimo Ferrante, che assiste il tunisino Mohammed Alì Malek, accusato di essere il comandante del barcone che è naufragato a largo della Libia provocando la morte di 750-900 migranti.
L’avvocato Giuseppe Ivo Russo, legale di un altro indagato, il siriano Bikhit Mahmud, ritenuto un componente dell’equipaggio del barcone, ha detto: “Non abbiamo ancora una individuazione fisica. Abbiamo soltanto una individuazione generica sul colore della pelle e sull’altezza di due presunti piloti”.
“Siamo arrivati – ha aggiunto – alla descrizione della barca. Bisogna capire esattamente quanti fossero gli scafisti, le mansioni e capire come individuare fisicamente queste persone”. “Il mio assistito – ha proseguito Russo – sicuramente accusa l’altro di essere il capitano della barca, ma è tutto da verificare. Nella barca vi erano persone di almeno sette nazionalità. Il mio assistito – ha concluso – dice di essere soltanto un passeggero. Per l’accusa era quello che scendeva a controllare i motori”.