L’inquietante caso dell’uccisione di Giovanni Lo Porto ha tenuto banco, sia in Italia dove il ministro Gentiloni ha riferito alla Camera (pressocchè vuota) sia in America dove il popolare giornale ha fornito una ricostruzione di quanto accaduto.
Giovanni Lo Porto “era un volontario generoso ed esperto del mondo della cooperazione allo sviluppo”. Ha esordito così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni nell’informativa alla Camera dei deputati sulla morte, avvenuta tre mesi fa, del cooperante palermitano. Ci sono in Aula una quarantina di deputati, oltre a due membri del governo e alla presidente Laura Boldrini. Il gruppo più rappresentato è quello del Pd con 16 deputati. Tutti gli altri hanno meno di dieci deputati presenti. Il ministro ha ribadito “la vicinanza del governo e mia personale alla madre di Giovanni, la signora Giusi, e a tutti i familiari e amici”.
“Sin dal primo momento” del sequestro di Giovanni Lo Porto in Pakistan “il governo italiano ha esercitato la massima pressione diplomatica sulle autorità locali per fare luce sulla vicenda e chiedendo al governo pachistano di istituire, come è stato fatto, un’apposita task force ai cui lavori hanno partecipato regolarmente funzionari presso l’ambasciata italiana a Islamabad”, ha aggiunto Paolo Gentiloni.
Il ministro ha provato a dare una risposta all’interrogativo più grande: il premier Matteo Renzi aveva già saputo, durante la sua recente visita negli Usa? Il premier – ha spiegato Gentiloni – è stato avvertito dal presidente Usa Obama “nella tarda serata del 22 aprile” della morte di Giovanni Lo Porto e dell’altro ostaggio americano. La “particolare natura dell’operazione antiterrorismo” nella quale è rimasto ucciso Giovanni Lo Porto ha richiesto “tre mesi per le necessarie verifiche” prima di poter informare il governo italiano di quanto accaduto.
Secondo la ricostruzione del New York Times il presidente americano Barack Obama non disse nulla al primo ministro italiano, nonostante fosse già al corrente della morte dei due ostaggi. Il quotidiano Usa conferma che solo mercoledì sera Obama abbia avvertito Renzi. Non è chiaro invece se il presidente Usa avesse già, tutte le informazioni sulla vicenda il giorno dell’incontro con il presidente del consiglio italiano.
L’ultima evidenza che Giovanni Lo Porto fosse in vita risale “allo scorso autunno”. Poi nell’area di confine tra Afghanistan e Pakistan si sono fatte “sempre più frequenti” le azioni militari. “Tali azioni – secondo il ministro – hanno reso ancora più complessa l’attività di acquisizione” di informazioni sul terreno.
“L’attività di cooperazione – ha proseguito il ministro – in cui migliaia dei nostri connazionali sono impegnati in diversi paesi del mondo è attività in cui crescono i pericoli e deve cresce la prudenza e il sostegno nostro del governo e del Parlamento perché questa attività rende onore all’Italia”. “Il nostro dovere – ha concluso Gentiloni – è fare ogni sforzo per soccorrere e sottrarre ai sequestratori i nostri connazionali”, come fatto negli anni passati e come si sta facendo per padre Dall’Oglio in Siria e Ignazio Scaravilli in Libia.