Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, è stata contestata alla Festa dell’Unità di Bologna. L’esponente del Governo stava parlando della riforma della scuola quando si è alzata una rumorosa protesta fatta con pentole e posate che le hanno impedito di proseguire il suo discorso. Il ministro ha così abbandonato il dibattito alla festa per celebrare i 70 anni della Liberazione.
Per la verità gli organizzatori si erano accorti che la platea era formata soprattutto da studenti e precari della scuola e anche qualche esponente della Cgil. Quando Giannini ha preso la parola sono cominciate le proteste che hanno di fatto reso impossibili gli interventi. Oltre al ministro ha lanciato appelli al dialogo anche la responsabile scuola del Pd Francesca Puglisi, ma la protesta è via via aumentata d’intensità per circa 20 minuti fino a quando la responsabile dell?Istruzione non ha lasciato la sala visibilmente indispettita.
“Noi con il mondo della scuola abbiamo parlato, questo non è il mondo della scuola”, ha detto il ministro lasciando la festa. “Io comunque ho ascoltato, ho una certa cultura del rispetto”. Poche ore dopo il sostegno di Renzi in un twitter: “Un insegnante ascolta e rispetta le idee di tutti. Impedire a altri di parlare è l’opposto di ciò che deve fare un educatore#labuonascuola”.