Mr. Bee o Mister Lee? Questo è il dilemma. Continua la corsa a chi arriva prima tra le due cordate asiatiche: da una parte, quella capitanata dal broker thailandese Bee Taechaubol, dall’altra, il team del noto uomo d’affari di Hong Kong, Richard Lee. Quale scegliere tra le due opzioni? Una cosa è certa, l’ultima parola sull’ “Affaire-Milan” spetterà a Silvio Berlusconi.
Il presidente rossonero aspetta, vuole essere sicuro di lasciare la sua creatura in buone mani. Chi non vuole indugiare, invece, è Mr. Bee. Taechaubol, atteso a Milano per domenica prossima, vuole anticipare i tempi e raggiungere la città meneghina già venerdì per trovare un accordo con l’ex Cavaliere. Il thailandese, però, vorrebbe togliere un po’ di ‘fiches’ dal piatto.
Bee si sente in vantaggio per l’acquisto del club, forte dell’accordo preliminare firmato insieme a Berlusconi lo scorso marzo e valido fino al 26 aprile. L’offerta del thailandese, però, è troppo bassa: 750 milioni di euro, a dispetto del miliardo e cento offerto dai cinesi alle dipendenze di Richard Lee.
La seconda offerta è senza dubbio la più vantaggiosa, ma a far riflettere Berlusconi è la penale che sarebbe costretto a pagare qualora saltasse l’affare coi thailandesi. D’altro canto, il patron rossonero non vuole nemmeno svendere il club al quale è legato da quasi trent’anni, motivo per cui l’ago della bilancia potrebbe pendere di più verso la Cina.
Il duello tutto asiatico è alle battute finali: i pistoleri hanno già la pallottola in canna, ed entro maggio uno dei due farà fuoco, scippando all’altro le quote della società rossonera. Spetterà a Berlusconi alzare al cielo la mano del vincitore in quella che si prospetta una sfida senza esclusione di colpi. Ne rimarrà uno solo.