Rimane valido a tutti gli effetti il matrimonio di una coppia eterosessuale anche nel caso in cui uno dei due coniugi cambi la sua identità sessuale. Lo ha stabilito la Cassazione.
La vicenda è quella di una coppia emiliana, sposata con nozze concordatarie, nei confronti della quale su reclamo del Viminale era stata dichiarata la cessazione degli effetti civili del matrimonio in seguito alla “domanda di rettificazione e attribuzione di sesso femminile” avanzata dal marito al quale il “prenome” era stato modificato in Alessandra. La coppia ha fatto ricorso alla Cassazione le ha dato ragione.
La Cassazione sostiene però che “tale opzione ermeneutica è costituzionalmente obbligata e non determina l’estensione del modello di unione matrimoniale alle unioni omoaffettive, svolgendo esclusivamente la funzione temporalmente definita, e non eludibile, di non creare quella condizione di massima indeterminatezza stigmatizzata dalla Corte Costituzionale in relazione ad un nucleo affettivo e familiare che, avendo goduto legittimamente dello statuto matrimoniale, si trova invece in una condizione di assenza radicale di tutela”. Così la Suprema corte ha ritenuto “necessario” accogliere il ricorso delle due ‘Alessandre’ e “conservare” loro “il riconoscimento dei diritti e doveri conseguenti al vincolo matrimoniale legittimamente contratto fino a quando il legislatore non consenta ad esse di mantenere in vita il rapporto di coppia giuridicamente regolato con altra forma di convivenza registrata che ne tuteli adeguatamente diritti ed obblighi”.
“E’ stata una grande soddisfazione, ci abbiamo sempre creduto. E’ una gioia che ci ricompensa di tante sofferenze”, dice Alessandra Bernaroli. Nata uomo, Alessandro, nel 1971, aveva sposato una donna nel 2005. Poi il suo percorso di graduale presa di coscienza della propria identità sessuale l’aveva portato a cambiare sesso, sempre in accordo con la moglie. Conseguenza inaspettata di questa scelta personale era stato un “reclamo” del Viminale che dichiarava la cessazione degli effetti civili del matrimonio.Ma la coppia non si è mai arresa e ha cominciato una dura lotta fatta di carte bollate contro il divorzio imposto.
“Questa sentenza è molto importante – spiega Bernaroli – perché di fronte alla politica che in questo Paese spesso non decide, sceglie solo di rimandare, dimostra invece il coraggio dei giudici di affermare la dignità e i diritti di tutte le persone”.