Il Consiglio dell’ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Palermo, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede che si terrà il 24 aprile alle 10 nella Sala Terrasi della Camera di Commercio, ha organizzato un evento congressuale con l’obiettivo di dar vita ad un momento di riflessione sul ruolo svolto dai liberi professionisti per la tutela delle libertà, individuali e collettive, nella società.
Dopo la presentazione dei lavori da parte del presidente dell’Odcec di Palermo, Fabrizio Escheri, a dare avvio alla riflessione sarà il filosofo Giovanni Ventimiglia, direttore dell’Istituto Studi Filosofici di Lugano ed editorialista del Corriere della Sera, che affronterà il tema delle libertà di espressione del pensiero nelle società moderne. L’attualità del tema è dimostrata non solo dagli attentati di Parigi a Charlie Hebdo e agli altri giornali e istituti culturali ma anche dalla difficile situazione in cui si trovano ad operare i liberi professionisti in tanti Paesi del mondo.
Alla successiva tavola rotonda, moderata dal Condirettore de Il Foglio Alessandro Giuli, parteciperanno il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Gerardo Longobardi, il presidente della Fondazione nazionale dei commercialisti (FNC), Giorgio Sganga, il commercialista marocchino Samir Agoumi presidente della Fédération des Experts Comptables Méditerranéens (FCM), e l’ex assessore regionale all’Economia Roberto Agnello, dottore commercialista e revisore legale.
Concluderà i lavori Nicola La Barbera, presidente della fondazione Bianchini e consigliere della FNC.
“La possibilità di esprimere liberamente il pensiero critico ed analitico, tipico delle libere professioni intellettuali – spiega il presidente Fabrizio Escheri – è garanzia di un maggior grado di libertà nella società. Laddove, invece, i liberi professionisti vengono limitati nel poter esprimere le proprie competenze, le società sono meno libere. Ciò accade nei regimi totalitari, che impediscono la libera diffusione delle idee e soffocano la libera espressione delle coscienze” ma anche nei Paesi in cui il lavoro professionale viene svilito ad una forma commerciale di mercato dei servizi.
“Affinché sia garantita la libertà di espressione delle professioni intellettuali – continua Escheri – è necessario che l’attività dei professionisti sia regolamentata e che siano chiare sia le norme deontologiche che gli obblighi disciplinari a cui sono tenuti. Tale attività di controllo viene svolta dagli Ordini professionali, che sono garanzia di una maggiore libertà nella società. L’esistenza degli Ordini professionali – conclude il presidente dell’Odcec di Palermo – è dunque sintomo di maggiore libertà di espressione e non di una minore liberalizzazione del lavoro, come viene propagandato dagli assertori di una mercantilizzazione delle libere professioni”.