Sei mesi per dirsi addio. Al massimo un anno, se si decide di ricorrere al giudice. Oggi il divorzio breve è una realtà anche in Italia. L’ok definitivo è arrivato oggi pomeriggio a Montecitorio, con 398 sì, 28 no e sei astenuti. Soltanto la Lega Nord ha votato contro. Una vera e propria svolta per l’Italia visto che si va a modificare una norma di oltre 40 anni fa.
Non saranno, dunque, più necessari tre anni per mettere fine al proprio matrimonio. Ecco, infatti, cosa prevede il testo sul divorzio breve approvato: non saranno più necessari gli attuali tre anni di attesa, innanzitutto, indipendentemente dalla presenza o meno di figli; restano i due gradi di giudizio. Il termine decorre dalla comparsa dei coniugi davanti al presidente del tribunale.
Novità temporale anche per la divisione dei beni: la comunione dei beni si scioglie quando il giudice autorizza i coniugi a vivere separati o al momento di sottoscrivere la separazione consensuale. L’ordinanza con la quale sempre i coniugi sono autorizzati a vivere separati è comunicata all’ufficiale di stato civile ai fini dell’annotazione dello scioglimento della comunione.
C’è poi l’applicazione immediata: il ‘divorzio breve’ sarà operativo anche per i procedimenti in corso.