“Contro le comunità non si potrà agire”. I sindaci, riuniti a Napoli nell’assemblea convocata da Luigi de Magistris, contro lo Sblocca Italia, avvisano Matteo Renzi. Al termine della discussione, è stato redatto un documento in cui i sindaci si impegnano a convocare Consigli comunali aperti alla cittadinanza per recepire contributi, creare un coordinamento per definire le proposte da sottoporre al Governo e indire una manifestazione a Roma.
Secondo i sindaci, lo Sblocca Italia “accentra le decisioni nelle mani di ministeri, commissari e soggetti attuatori e delegittima gli enti locali, imponendo scelte non condivise che hanno effetti devastanti sul paesaggio e sulle aree protette”. Gli amministratori locali denunciano che “con la previsione di varianti urbanistiche automatiche e l’attribuzione ai privati di un ruolo che va a detrimento del controllo dell’interesse pubblico, si escludono le amministrazioni dalla gestione, dalla tutela e dalla valorizzazione dei propri territori”.
Secondo sindaci e comitati, lo Sblocca Italia propone un modello di sviluppo “inaccettabile”, mentre lo sviluppo auspicato ha come fondamento “uno scenario che punti alla decarbonizzazione e che accompagni il Paese verso un’economia basata su fonti rinnovabili ed efficienza delle reti esistenti”.
Nel documento i sindaci affermano che “criminale non è chi lotta per i propri territori, ma chi attraverso leggi incostituzionali favorisce il dilagare di fenomeni corruttivi e le cricche del malaffare”.