Un’altra pagina di vergogna ultrà è stata scritta a Cagliari. Poco dopo le 20 di ieri sera, un gruppo di trenta persone ha fato irruzione nel ritiro rossoblu di Assemini urlando la loro rabbia per le prestazioni e la deficitaria posizione in classifica. Un aggressione verbale, ma non risultano atti di violenza nei confronti dei giocatori a dispetto di quanto si pensasse in un primo momento (si parlava di schiaffi ai giocatori).
Il faccia a faccia sarebbe durato non più di un quarto d’ora e gli ultrà sarebbero andati via da soli dopo essersi sfogati con giocatori e staff. Stamattina il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ci confronterà con la squadra e prenderà una posizione ufficiale sull’accaduto. I giocatori erano in ritiro ad Assemini da lunedì scorso dopo la sconfitta di sabato con il Genoa.
Per gli ultras scavalcare reti e muri del centro sportivo è stato relativamente facile. Ma c’è anche un precedente risalente al 2005 quando gli ultras avevano fatto irruzione nel centro sportivo per contestare la decisione della società di richiamare in panchina Daniele Arrigoni, esonerato dopo solo una partita. Insomma corsi e ricorsi storici.
Intanto la Digos ha avviato gli accertamenti “per verificare se siano effettivamente accaduti episodi di violenza o minacce”. Il Questore Filippo Dispensa ha parlato all’Ansa: “Domani la Digos sentirà giocatori e dirigenti. Se saranno confermate queste ipotesi gli ultrà saranno denunciati e per loro scatteranno Daspo della durata di 8 anni – chiosa – la società ha da subito dato la massima collaborazione contattandoci”.