Il peschereccio italiano ‘Airone’ sequestrato nelle ore scorse in acque libiche con sette marittimi a bordo è sfuggito al controllo dei sequestratori libici, anche grazie all’intervento della Marina militare ed è riuscito a invertire la rotta e a fare ritorno verso l’Italia.
Secondo notizie apprese via radio, uno o due libici sarebbero saliti a bordo del motopesca per una perquisizione ma l’equipaggio si sarebbe ribellato rinchiudendoli nella stiva. Il comandante dell’imbarcazione, Alberto Figuccia ha invertito la rotta dirigendosi verso nord, in direzione delle coste siciliane, sfuggendo così al rimorchiatore. Una nave militare italiana ha affiancato il peschereccio ‘Airone’; personale della Marina è salito a bordo del peschereccio e ne ha assunto il controllo, impostando al rotta verso Lampedusa, scortata da una nave militare.
Al momento del tentato sequestro, il peschereccio mazarese era al largo della costa di Misurata. Tre dei marinai a bordo sono siciliani e 4 tunisini. A dare l’allarme via radio alla Guardia costiera è stato l’equipaggio di un altro peschereccio siciliano che si trovava nella stessa zona. Dai tracciati era emerso che l’apparecchiatura della nave è stata staccata. In un primo momento il timore era che la nave fosse dirottata verso Bengasi, Misurata o Sirte.