La rottura tra James Pallotta e i tifosi della Roma ormai è totale. Dopo il caso Esposito e il duro botta e risposta tra il patron statunitense e la Curva Sud, anche Lotito scende in campo: “Ha ragione come ho ragione io da dieci anni, io sono stato il primo a rompere con certa parte del tifo”.
Il presidente della Lazio è intervenuto al convegno “Vivere lo stadio: una passione a rischio?”, in corso presso il Rettorato dell’Università di Roma “La Sapienza“. “Non parliamo però dei tifosi – spiega – occorre distinguere infatti i delinquenti dai tifosi”.
“C’è una sparuta minoranza di gente additata tra i tifosi che invece fa parte della delinquenza abituale che usano calcio come cassa risonanza – prosegue Lotito – Serve coraggio e una separazione netta tra le persone perbene e i delinquenti, le prime nella migliore delle ipotesi disertano gli stadi”.
La soluzione? Applicare il codice penale: “Serve un fronte comune tra persone perbene, forze dell’ordine e istituzioni sportive per andare a sminare questi delinquenti che sono sempre presenti in qualsiasi evento violento della nostra società. Questa gente va trattata con il codice penale”.