A un anno dal naufragio del traghetto Sewol, in cui morirono 304 persone, la presidente sudcoreana, Park Geun-Hye, ha assicurato che il relitto sarà recuperato “il prima possibile”.
Park ha visitato Jindo, l’isola meridionale più vicina al luogo in cui il 16 aprile del 2014 affondò la nave, su cui viaggiavano in gran parte studenti liceali. “Il mio cuore soffre quando penso alle nove persone ancora disperse in mare e alle loro famiglie”, ha commentato Park.
Una commemorazione delle vittime si è svolta ad Ansan, a sud di Seul, la città in cui si trova il liceo frequentato da 250 studenti morti nel naufragio. Molti i giovani in lacrime con le foto dei compagni di scuola morti. Sulla Sewol viaggiavano 476 persone, di cui 325 studenti della scuola di Ansan: solo 75 sono sopravvissuti.
Dal novembre scorso sono state interrotte le ricerche per le cattive condizioni meteorologiche. Le operazioni di recupero del relitto costeranno dai 91 ai 182 milioni di dollari e dovrebbero essere completate in un anno e mezzo. Il capitano della nave, il 69enne Lee Jun-Seok, è stato condannato a 36 anni di carcere, per negligenza e per aver abbandonato la nave con molti passeggeri ancora a bordo.