Un avviso di garanzia per l‘alluvione del 9 ottobre scorso è stato notificato a Raffaella Paita, assessore alla Protezione Civile, e soprattutto candidata del Pd alla Presidenza della Regione Liguria.

La Procura della Repubblica le contesta la “mancata allerta”, perchè quella sera, nonostante le previsioni meteorologiche sfavorevoli e le fortissime piogge in corso, la sala operativa della Protezione Civile di Genova rimase chiusa.

I magistrati Gabriella Dotto e Patrizia Ciccarese da oltre sei mesi hanno aperto un fascicolo per disastro colposo ed omicidio colposo. La notte tra il 9 e 10 ottobre, il Bisagno esondò  provocando ingentissimi danni e una vittima, l’ex infermiere Antonio Campanella.

“Sono davvero sorpresa del merito delle contestazioni che mi vengono rivolte, considerando che ho già avuto modo di chiarire nel novembre scorso la meticolosità della mia condotta nel corso di quella giornata durante la quale ho tenuto costanti contatti con la Protezione Civile, sollecitando la parte tecnica ad operare con il massimo dell’attenzione e della prudenza”, ha commentato Paita. “La contestazione che mi viene rivolta è la mancata allerta e i provvedimenti conseguenti. L’allerta meteo e i provvedimenti conseguenti sono normativamente di competenza della struttura tecnica e non competono in alcun modo agli assessori. Non mi sono mai sottratta alle mie responsabilità”, sottolinea Paita.

“Chiedo alla magistratura di andare avanti senza indugio e ribadisco di essere a totale disposizione per tutti gli ulteriori chiarimenti. Esattamente per la chiarezza che è dovuta per una vicenda cosi’ dolorosa per la nostra terra. Sono certa di aver agito nella massima correttezza e rimango a disposizione del mio Partito”, conclude la candidata dem.

Proprio ieri, in occasione della visita di Matteo Renzi a Genova aveva pubblicato un post su Facebook sui lavori sul Bisagno.